Castagne, proprietà, benefici e usi in cucina
Articolo a cura della Dott.ssa Giulia Giusto, Dietista e specialista in scienze dell’alimentazione.
La castagna (Castanea sativa) è il frutto di un albero della famiglia delle Fagaceae diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo; in Italia è molto comune sugli Apennini.
La castagna ha costituito per secoli un alimento base grazie al suo valore energetico; i frutti raccolti in autunno venivano conservati per molti mesi, ancora avvolti nel riccio, disposti su cannicci e ricoperti di foglie.
Le varietà di castagne sono centinaia e si dividono principalmente in due gruppi:
• Le castagne sono piuttosto piccole, schiacciate da un lato, con buccia esterna resistente e di colore marrone scuro uniforme; la polpa interna è molto saporita. Tra le varietà più famose ricordiamo la Bracalla, la Garrone, la Cuneo, la castagna del monte Amiata e quella di Montella.
• I marroni sono di dimensioni più generose, di forma ovale e di colore marrone chiaro con striature, la polpa è molto dolce. I più rinomati (I.G.P.) sono quelli del Mugello (Firenze), della Val di Susa (Torino), di Castel del Rio (Bologna) e di San Zeno in provincia di Verona (gli unici D.O.P.).
Sono ricche di carboidrati (in particolare di amido), fibre, proteine vegetali, sali minerali (ferro e potassio) e vitamine del gruppo B.
Cottura delle castagne
La cottura trasforma parte dell’amido in zuccheri semplici, operazione che conferisce al frutto la caratteristica dolcezza unita ad un’elevata digeribilità.
Indicazioni e benefici
Sono indicate in caso di:
- anemia
- stanchezza psicofisica
- inappetenza
Controindicazioni
Essendo ricche di fibre, sono utili per la funzionalità intestinale ma possono essere controindicate in caso di aerofagia o colite. Vanno inoltre limitate in caso di diabete ed obesità.
Scelta e conservazione
Il frutto deve essere sodo e di colore brillante, uniforme.
Da evitare frutti con tagli o ammaccature, con la buccia forata (attacco di un parassita) o grinzosa (sinonimo di frutto non più fresco).
Si conservano per circa due settimane disposte sopra un vassoio di vimini, senza sovrapporle.
Si possono eventualmente congelare: crude si mantengono per circa 6 mesi (da consumare poi immediatamente), in alternativa si possono arrostire, pulire e congelare.
Usi in cucina delle castagne
La farina di castagne invece una volta aperta, va conservata in un luogo fresco e asciutto e consumata quanto prima perché facilmente deperibile. Con la farina di castagne inoltre è possibile confezionare tutto l’anno torte, frittelle, crepes, mousse e polenta.
Le castagne piccole sono più adatte alla bollitura con semi di finocchio o alloro, mentre le più grandi sono ideali per essere arrostite nell’apposita padella forata direttamente sul fuoco oppure in forno a 220° per 15-25 minuti (prima è necessario effettuare un taglio poco profondo sulla buccia).
Le castagne secche vanno lasciate in ammollo in acqua fresca per circa 12 ore, sono ottime per la preparazione di zuppe e minestre o per la farcia della selvaggina o di alcune carni bianche.
Ricetta
Zuppa di ceci e castagne
Ingredienti per due persone
Ceci secchi 120 g
Castagne 350 g
Alloro q.b.
Semi di finocchio q.b.
Brodo vegetale 500 ml (preparato senza dado)
Sale fino q.b.
Olio Evo 2 cucchiai
Pepe nero q.b.
Aglio uno spicchio
Rosmarino un rametto
Procedimento
Lessare i ceci precedentemente ammollati per circa un’ora, nel frattempo lessare le castagne con alloro e finocchietto, successivamente sbucciarle e schiacciare la polpa fino ad ottenere una purea grossolana. In un tegame mettere un filo d’olio, l’aglio, le castagne e successivamente i ceci, bagnare con il brodo vegetale ed aggiustare di sale e pepe. Unire infine il rosmarino e lasciare cuocere per circa 15 minuti.
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Articolo a cura della dott.ssa Giulia Giusto, Dietista e specialista in scienze dell’alimentazione.
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