Il Carbone attivo. E’ davvero utile? Quando e come utilizzarlo?
Articolo a cura della Dott.ssa Vera Tirassa
Biologo Nutrizionista
Specialista in Scienze dell’Alimentazione
Il colore è dato dal carbone vegetale, ottenuto dalla combustione senza fiamma di legno, che può appartenere a specie differenti (di pioppo, salice, betulla ecc.) o essere sostituito da segatura, gusci e noccioli di frutta.
Il carbone attivo è inodore e insapore (non altera il gusto del prodotto).
Esso viene aggiunto agli impasti sotto forma di additivo dal colore nero (E153).
Come si utilizza?
Miscelato alla dose tradizionale di farina nella proporzione di 10 -15 g per kg di farina, si otterrà un prodotto di colore nero capace di creare un notevole impatto visivo.
L’uso del carbone vegetale in MEDICINA risulta efficace nel trattamento di:
-eccessiva produzione di gas a livello intestinale
-eccessiva produzione di gas a livello gastrico
-reflusso gastroesofageo
-alito cattivo
-acidità dello stomaco
-gonfiori di pancia dovuti a gas
Spesso mi è stato chiesto cosa ne penso del carbone attivo negli alimenti.
Facciamo un po’ di chiarezza:
il parere scientifico dell’autorità Europea, EFSA risale al 2012, e si basa su ricerche biochimiche.
L’EFSA dichiara che non sono presenti sostanze pericolose nel carbone attivo che tra l’altro non è assorbibile.
Oltretutto negli alimenti viene utilizzato in quantità minime.
Secondo il Ministero della Salute:
– è ammissibile l’utilizzo di CARBONE VEGETALE come ADDITIVO COLORANTE nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea,
– non è ammissibile denominare “pane” tale prodotto,
– non è ammissibile aggiungere nell’etichetta, presentazione o pubblicità del prodotto riferimenti agli effetti benefici del carbone vegetale per l’organismo umano, visto il chiaro impiego dello stesso ESCLUSIVAMENTE COME ADDITIVO COLORANTE.
L’indicazione “il carbone attivo contribuisce la riduzione dell’eccessiva flatulenza post-prandiale” può essere impiegata solo per un alimento che contiene 1 g di carbone attivo per porzione quantificata. L’indicazione va accompagnata dall’informazione al consumatore che “l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione di 1g almeno 30 minuti prima del pasto e di 1g subito dopo il pasto”.
Per evitare ogni inconveniente è controindicato l’utilizzo di prodotti da forno con carbone attivo per coloro che assumono particolari farmaci come antibiotici, pillola anticoncezionale e bambini.
Comunque è bene far trascorrere almeno 3 – 4 ore tra l’assunzione del prodotto a base di carbone vegetale e il medicinale.
Per questo ricordatevi che non è vero che, come dicono alcuni, il pane con carbone vegetale sia più digeribile e meno calorico.
L’effetto c’è, ma è talmente blando da non essere percepibile!
Da questo punto di vista è identico a quello tradizionale.
Secondo me è bello sperimentare in cucina utilizzando anche colori diversi! Insomma, nell’alimentazione non esiste un bene e un male (però un bianco e nero sì 😉).. dipende sempre dalla dose e dalla concentrazione!
Articolo a cura della Dott.ssa Vera Tirassa
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