La liquirizia
Usi e benefici
Articolo a cura della dottoressa Giulia Giusto, Dietista e Specialista in Scienze dell’alimentazione
La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Leguminose, molto diffusa nelle regioni del Mediterraneo. Già nota nella medicina tradizionale cinese 500 anni fa, fu introdotta in Europa nel XV secolo dai frati Domenicani. In Italia la produzione si concentra soprattutto nella zona del meridione.
Le caratteristiche
La radice è di colore giallo-bruno, con polpa fibrosa e giallastra; la raccolta della pianta avviene ogni tre anni tramite aratura.
Le radici più sottili sono commercializzate per essere masticate, dopo essere state lavate, essiccate e tagliate in bastoncini di circa 20 cm di lunghezza. Da quelle più grandi si ricava invece il succo che trova impiego in pasticceria e nella produzione di bevande. La radice viene lavata, sfibrata, macinata e pressata, successivamente è immersa nell’acqua bollente; il succo viene poi filtrato per eliminare gli eventuali residui di corteccia ed infine messo a bollire in caldaie aperte. Durante questa fase si elimina la schiuma che si forma in superficie e si fa evaporare l’acqua in eccesso. Il prodotto che si ottiene è un estratto puro, denso, di colore nero lucido e sapore dolce-amaro.
Proprietà
La radice di liquirizia è ricca di principi attivi quali il mannitolo (un dolcificante che ha effetti lassativi), l’asparagina (che conferisce il tipico gusto amaro ed ha proprietà diuretiche), la glicirizzina (un glicoside utilizzato come edulcorante ma con azione ipertensiva ed estrogeno simile).
Ha proprietà ipertensive, digestive, espettoranti, protettive della mucosa gastrica, lassative e dissetanti.
Effetti collaterali
Se consumata in eccesso, la liquirizia può provocare:
- aritmia
- amenorrea
- diminuzione della libido
- ritenzione idrica
Pertanto si raccomanda di non superare il dosaggio di 0,5 g/die; i disturbi regrediscono naturalmente interrompendone il consumo.
Eccellenze regionali
All’interno del panorama nazionale spicca la liquirizia di Calabria DOP: differisce infatti dalle altre tipologie per un minor quantitativo di glicirizzina e di zuccheri totali. In particolare si caratterizza per il contenuto di:
- licochalcone (flavonoide)
- liquiritigenina (fitoestrogeno)
- l’isoliquiritigenina (fenolo).
Gli studi
Alcuni studi evidenziano l’attività antinfiammatoria, immunoregolatrice, antifibrotica e anticancerogena dei composti presenti nella liquirizia di Calabria DOP, oltre al ruolo di questa preziosa radice nel trattamento della sintomatologia dei disturbi della menopausa.
Industria alimentare
Il succo di liquirizia puro è usato per la preparazione di liquori, sciroppi e bevande. Mescolando al succo zucchero, amido, farina ed aromi (menta, anice ecc.) si ottiene una pasta morbida, da cui è possibile ricavare caramelle gommose e gomme da masticare. Invece, se al succo mescoliamo zucchero, gomma arabica ed aromi si ricava una pasta con cui confezionare caramelle dure.
Consigli
Per quanto riguarda ciò che possiamo trovare in commercio, è bene consultare sempre l’etichetta e scegliere prodotti (succo o caramelle) di qualità, ovvero privi di coloranti ed aromi artificiali.
Come conservarla
I prodotti derivati dal succo puro di liquirizia, così come le radici, si conservano in dispensa anche per un anno in contenitori a chiusura emetica.
Articolo a cura della dottoressa Giulia Giusto, Dietista e Specialista in Scienze dell’alimentazione
Contatti
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