La stagionalità di frutta e verdura.
Articolo a cura della Dott.ssa Edy Virgili, Biologo Nutrizionista,
specialista in scienza dell’alimentazione e master in nutrizione oncologica.
L’offerta di frutta e verdura oggi è sempre più varia e tutto l’anno troviamo qualsiasi tipologia di alimento vegetale.
Qualche anno fa la nostra condotta alimentare era ben diversa: frutta e verdura si trovavano solo durante i periodi di raccolta, a volte anche molto corti.
L’attuale continuità di offerta è stata resa possibile grazie alla creazione di nuove varietà vegetali precoci e tardive, alla coltivazione in luoghi protetti, alle tecniche di conservazione e alla modernizzazione dei trasporti.
Tutto questo però, oltre a soddisfare il gusto di poter assaporare in qualsiasi momento i prodotti ortofrutticoli, porta anche innumerevoli svantaggi dal punto di vista ambientale, organolettico e salutistico. Il consumo di prodotti fuori stagione ha dei costi ambientali elevati: aumenta notevolmente la richiesta di energia impiegata per la produzione, per la conservazione e per il trasporto.
Sicuramente il gusto di un vegetale fuori stagione è penalizzato: è facile constatare che, mangiando vegetali in piena maturazione e appena raccolti, gli aromi, gli odori e i sapori sono eccellenti,
spesso il prezzo è migliore e il valore nutritivo è sempre più alto.
Inoltre consumare frutta e verdura di stagione diminuisce il rischio di mangiare sostanze chimiche non desiderate (residui di antiparassitari e di conservanti).
Mangiare prodotti stagionali quindi fa bene all’ambiente, al gusto e alla salute.
I nostri vecchi, pur non conoscendo parole come carboidrati, proteine, lipidi ecc, nella cucina tradizionale, grazie alla loro grande sapienza, sapevano combinare gli alimenti, utilizzando solo quello che la natura metteva loro a disposizione. E’ sicuramente utile ed interessante anche valutare le caratteristiche della nostra nazione, l’Italia, dove il clima subisce forti escursioni termiche fra l’estate e l’inverno e di conseguenza l’organismo si deve adattare alle modificazioni climatiche con diverse esigenze nutrizionali a seconda delle stagioni.
In estate, quando la temperatura esterna è molto elevata il nostro metabolismo si abbassa perché servono meno calorie per mantenere la temperatura corporea a 37 gradi; in questo periodo, attraverso la sudorazione, perdiamo acqua e sali minerali. L’alimentazione estiva più adeguata sarà quindi a basso contenuto di calorie, elevato contenuto di acqua e sali minerali. È esattamente quello che ci offre la natura attraverso una grande varietà di frutti succosi, insalate e ortaggi ricchi d’acqua, per reintegrarne la perdita causata da una maggiore sudorazione, come pomodori, melanzane e zucchine. La frutta e verdura estive sono anche molto colorate e le sostanze coloranti presenti in questi alimenti (antiossidanti come polifenoli e carotenoidi) sono proprio quelle che ci aiutano a contrastare l’effetto dannoso dei raggi solari.
In inverno invece la temperatura è bassa e il nostro corpo brucia molte calorie per mantenersi a 37 gradi. Sudiamo poco e siamo poco esposti ai raggi solari, mentre siamo molto esposti alle malattie delle alte vie respiratorie come raffreddore, tosse, mal di gola, bronchite. Anche in questa stagione la natura ci viene incontro mettendoci a disposizione frutta e verdura adeguata alle nostre esigenze. Sono tipici dell’inverno cavoli, broccoli, cavoli cappucci, verze e porri che dopo la cottura emanano un forte odore dovuto alla presenza di zolfo, minerale fondamentale per il suo potere disinfettante, che aiuta il nostro corpo a tenere alla larga virus e batteri. Anche la zucca ha un ruolo importante in questo periodo, in quanto molto ricca di vitamina A, che rinforza le mucose delle alte vie respiratorie e aiuta a fluidificare il catarro aiutandoci così ad espellere virus e batteri. Un ruolo fondamentale va assegnato agli agrumi invernali ricchissimi di vitamina C, forte stimolo per il sistema immunitario.
Le stagioni di mezzo sono importantissime per prepararsi ad affrontare al meglio l’inverno e l’estate. L’autunno ad esempio è il momento in cui dovremmo fare una piccola scorta di grasso per affrontare al meglio i rigori invernali. Ci vengono allora in soccorso alimenti buonissimi, ricchi di zuccheri e calorie come l’uva, i cachi e le castagne. Matura poi la frutta secca (mandorle, noci, nocciole) ricca di vitamine e minerali preziosi nei lunghi mesi invernali.
Durante la primavera invece è necessario depurarsi dalle tossine invernali accumulate a causa di un’alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri, è la stagione del risveglio e dobbiamo preparare il nostro corpo ad affrontare la calda stagione estiva drenandolo e disintossicandolo.
In questo periodo ci vengono in soccorso i carciofi, le insalate amare e tutte le piante spontanee depurative dall’ortica alle rosole, dal tarassaco ai germogli di pungitopo. Tra i frutti citiamo le fragole che svolgono un’azione diuretica, le ciliegie e le amarene che associano la proprietà diuretica a quella lassativa.
Probabilmente madre matura non avrebbe creato le stagioni con le loro caratteristiche se questo non avesse un senso ed un valore.
Mi rimane difficile capire quanto il modo occidentale sia mentalmente ovattato e non riesca a comprendere che tutte le sfide che sta proponendo alla natura non sono convenienti e non mi riferisco solo ai vegetali.
Assecondare le stagioni ed i ritmi naturali forse ci farebbe risparmiare soldi e guadagnare in salute, basterebbe accorgersi che quello che la terra offre in una certa stagione è quello che serve al corpo in quella stessa stagione!
Articolo a cura della Dott.ssa Edy Virgili, Biologo Nutrizionista,
specialista in scienza dell’alimentazione e in nutrizione oncologica.
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