Rosa canina: proprietà benefiche per la salute ed usi in cucina
Articolo a cura della Dottoressa Giusto Giulia Dietista
La storia
La Rosa canina è la specie di rosa selvatica più comune in Italia. Appartiene alla famiglia botanica delle Rosaceae e le sue bacche sono usate sia in cucina che in ambito medico da millenni.
E’ una pianta antichissima, nata più di quaranta milioni di anni fa in Europa anche se reperti
fossili di questo fiore furono rinvenuti in Colorado e nell´Oregon.
Fu Plinio il Vecchio a diffondere la credenza che la radice di questa pianta fosse un utile
rimedio contro la rabbia trasmessa dai morsi dei cani, poiché, le spine dell’arbusto potevano essere
paragonate a zanne affilate, da qui il suo nome.
Un’antica leggenda romana narra che il Dio del vino (Bacco) si invaghì di una ninfa e, come al
suo solito, tentò di conquistarla, ma lei terrorizzata fuggì finché non inciampò in un cespuglio.
Provò più volte a rialzarsi, ma invano. Bacco la raggiunse e consumato l’atto, trionfante e soddisfatto per l’impresa, non esitò a ringraziare il vegetale in cui era inciampata la fanciulla, trasformandolo in una rosa con splendidi fiori di un delicato color rosato, il colore delle guance della sua ninfa.
I Benefici
Le bacche di rosa canina hanno innanzitutto un elevato contenuto di vitamina C, superiore a quello degli agrumi: il cinorrodo o cinorrodonte contiene dallo 0,5% all’1,7% di vitamina C che di solito si trova come una combinazione di acido l-deidroascorbico e acido l-ascorbico.
Basti pensare che durante la seconda guerra mondiale gli abitanti della Gran Bretagna furono incoraggiati da lettere scritte su “The Times”, da articoli nel “British Medical Journal” e da “Pamphlet” scritti da Claire Loewenfeld, (una dietista che lavorava per il Great Ormond Street Hospital for Sick Children), a raccogliere bacche selvatiche di rosa canina per farne uno sciroppo per i bambini.
Questo, perché i sottomarini tedeschi affondavano le navi commerciali, rendendo così difficile l’importazione di agrumi. Alla fine della guerra il raccolto annuale di rosa canina era di circa 450 tonnellate e la raccolta continuò fino ai primi anni ’50.
Gli integratori a base di rosa canina
Al giorno d’oggi, tuttavia, il contenuto di vitamina C degli integratori alimentari di rosa canina disponibili in commercio varia considerevolmente. La perdita di tale vitamina dipende dalle condizioni di crescita e dai metodi di lavorazione. I frutti sezionati a metà possono perdere fino al 50% di acido ascorbico in 18 mesi di conservazione; per questo motivo, molti prodotti vengono addizionati di acido ascorbico di sintesi.
Le sue proprietà
La medicina popolare ha da sempre attribuito alle bacche di rosa canina svariate proprietà.
Le diverse azioni svolte da questo vegetale sono legate alla presenza di differenti componenti che in maniera sinergica ne modulano l’attività:
- vitamine (A, C, ed E)
- tannini, resine
- pectine
- polifenoli
Per il loro contenuto in vitamina C sono utilizzate come coadiuvante nel trattamento delle seguenti problematiche:
- sindromi simil-influenzali
- in caso di stati di debilitazione
- per rinforzare il sistema immunitario
In preparazioni per uso esterno, le bacche di rosa canina grazie ai polifenoli contenuti al loro interno, risultano avere proprietà:
- astringenti
- antinfiammatorie
- protettrici a livello del microcircolo
Nella medicina popolare è inoltre utilizzata nel trattamento di:
- alcuni disturbi a livello gastroenterico, in particolare in caso di spasmi
- come “tonico dell’apparato gastrointestinale”nel trattamento della diarrea grazie alle proprietà astringenti dei tannini.
Gli ultimi studi
Negli ultimi anni sembra che la rosa canina possa essere utilizzata in svariati campi salutistici, che si discostano dalla tradizione.
Alcuni studi in vitro dimostrano l’attività dei cinorrodi nel trattamento del diabete e delle sue complicanze: l’estratto secco di rosa canina sembrerebbe aumentare infatti la proliferazione delle cellule beta pancreatiche.
Recentemente, un gruppo di lavoro di ricercatori del Congresso mondiale sull’osteoartrosi a Montreal, nel Quebec, ha annunciato i risultati di un’importante revisione: mostrano come la polvere di rosa canina, contenente la sostanza galattolipidica nota come GOPO, possa essere un trattamento più efficace per l’artrosi rispetto alla glucosamina cloridrato e rispetto agli antinfiammatori non steroidei nel ridurre i dolori articolari dell’osteoartrite.
La letteratura scientifica
Allo stato attuale in letteratura scientifica non sono disponibili sufficienti dati per stabilire un
range di dosaggio giornaliero adeguato. La dose di tale estratto dipende, infatti, da diversi
fattori come l’età del soggetto e lo stato di salute.
Controindicazioni
E’ opportuno prestare particolare attenzione in alcuni condizioni fisiologiche e non, quali:
- gravidanza e allattamento: non ci sono sufficienti informazioni relative all’assunzione, pertanto se ne sconsiglia l’utilizzo;
- condizioni emorragiche: Rugosin E, una sostanza chimica presente nelle bacche di rosa canina, potrebbe rallentare la coagulazione del sangue, di conseguenza l’assunzione del vegetale potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento in soggetti con disturbi emorragici.
Utilizzi in cucina – Alcune ricette proposte dalla Dottoressa Giulia Giusto Dietista
Le bacche (di seguito chiamate cinorrodonti) vanno raccolte mature, di norma in ottobre o novembre, nel pieno del loro periodo balsamico.
Questi frutti non possono essere consumati per intero, ma vanno prima eliminati i semi ed i peli che se ingeriti possono causare problemi gastrointestinali.
Liquore di bacche di rosa canina
Ingredienti:
- 150 gr di bacche di rosa canina
- 500 ml di alcol per usi alimentari
- 500 ml di acqua
- 400 gr di zucchero di canna
Preparazione
Dopo aver lavato ed asciugato accuratamente le bacche, immergere nell’alcol usando un
contenitore di vetro con chiusura ermetica. L’infusione deve avvenire in un luogo buio per 30
giorni, avendo cura di mescolare, agitando, ogni due giorni. Una volta trascorso questo
periodo, filtrare bene con un panno di lino o di cotone.
A parte, preparare lo sciroppo di acqua e zucchero di canna: cuocere a fuoco lento, mescolando
continuamente per evitare la formazione del caramello. Una volta disciolto lo zucchero
spegnere la fiamma e lasciare raffreddare. Quando lo sciroppo sarà freddo unire all’alcol
filtrato dalle bacche, mescolare con delicatezza e richiudere il contenitore. Lasciare riposare
per almeno 30 giorni, imbottigliare successivamente.
Vino alla rosa canina
Ingredienti
- bacche intere di rosa canina (in questo caso non occorre ripulirli) 300 gr
- vino bianco secco (almeno 12° gradi) 1 lt
- corteccia di cannella 1 cm
- karkadè 4 g
Preparazione
E’ necessario porre tutti gli ingredienti in un vaso a chiusura ermetica e lasciarli per 15-20
giorni, scuotendo regolarmente. Dopodiché il contenuto va filtrato ed imbottigliato.
Vellutata di rosa canina
Ingredienti
- bacche di rosa canina fresche 500 g
- acqua 1,5 lt
- fecola di patate 50 g
- mandorle senza pelle 15 g
- limone
- zucchero di canna
- sale marino integrale
Procedimento
E’ necessario far bollire per una decina di minuti i cinorrodonti (puliti) nell’acqua,
successivamente si setaccia con il passaverdure e si prosegue la cottura aggiungendo il
sale, il succo di limone, le mandorle tritate finemente e la fecola di patate stemperata
in poca acqua di cottura. Il composto risulterà pronto una volta raggiunto il giusto grado di
densità.
Confettura di rosa canina
Ingredienti
- bacche di rosa canina 500 g
- acqua 375 g
- zucchero di canna 350 g
Procedimento
Portare ad ebollizione l’acqua ed aggiungere lo zucchero di canna. Una volta disciolto, inserire i
cinorrodonti puliti e lasciare bollire adagio per una decina di minuti, filtrare con il passaverdure ed invasare la purea morbida ottenuta.
Confettura di rosa canina e uva
Ingredienti
- bacche di rosa canina 500 g
- uva 500 g
- zucchero 250 g
- vino bianco 350 g
- limoni non trattati 2
Procedimento
La preparazione risulterà particolarmente profumata con l’utilizzo dell’uva fragola. Sarà
necessario privare dei semi l’uva precedentemente lavata, cuocerla con il vino e la scorza dei
limoni, aggiungere lo zucchero ed i cinorrodonti puliti e tagliati a fettine, terminare la cottura
ed infine ridurre in purea ed invasare.
Sorbetto di rosa canina
Ingredienti
- bacche di rosa canina (pulite) 150 g
- miele 200 g
- limone
Procedimento
Per questa preparazione sarà necessario frullare i cinorrodonti con il miele e 4-5 cucchiai di
succo di limone; quando risulterà mantecato, versare in una vaschetta e riporre in freezer.
Se ne ricaverà un sorbetto spumoso, colorato e molto nutriente.
Articolo a cura della Dottoressa Giusto Giulia Dietista
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